Palazzo De Ferraris - Regna
Piazza Cavour
Particella catastale: 1064, foglio 49
Proprietà: diversi proprietari
Vincolato con D.M. 25/5/1968
1 – La storia
L’edificio così come appare oggi costituisce l’atto finale di interventi
sull’impianto originario realizzato dalla famiglia De Ferraris nel 1300 e del
quale rimangono oggi, all’interno del piano terra, degli archi ogivali di
sostegno delle murature dei piani superiori. Di questi archi se ne conservano un
paio, essendo stati distrutti gli altri da un irresponsabile intervento di
"recupero" degli anni ’80. La casa De Ferraris si estendeva fino al cosiddetto
Arco Pinto e, successivamente, fu ricostruita dai Regna all’epoca della data
segnata nella trabeazione del portale d’ingresso da Piazza Cavour (1586); tali
lavori di ricostruzione terminarono del tutto nel 1636.
La famiglia Regna, proveniente da Milano, divenne bitontina nella prima metà del
XIII secolo; il capostipite Paolo Regna era stato portato a Bitonto come
ostaggio di Federico II di Svevia, nel corso delle lotte con i comuni.
2 – I caratteri architettonici
Il portale si distingue per la composizione sobria e classicista con semicolonne
dorico – romane abbinate e poggianti sopra un semplicissimo basamento. Le bugne
sono del tipo toscano e solo negli anni successivi, e qui soltanto, si diffusero
secondo una tipologia più massiccia e pesante. La trabeazione è nobile e severa
allo stesso tempo, con i due medaglioni che sembra la fermino contro la parete.
I loggiati interni sono di fattura diversa: quello della grande balconata sulla
parete di fondo è certamente di epoca posteriore rispetto a quello che fa da
coronamento al muro formante il cortile.
Anche in questa costruzione, come è accaduto per il Palazzo Vulpano, le finestre
sono state trasformate in balconi. Si può notare un particolare non del tutto
ortodosso nella architettura rinascimentale: l’attacco della balaustra con le
estremità della trabeazione del portale; il Rinascimento di provincia del resto,
soleva prendersi delle libertà, per cui in alcune opere, pur pregevoli e di
grande interesse culturale, si nota la mancanza della mano del grande maestro.
3 – I restauri
4 – Lo stato di conservazione
4.1 – Elementi strutturali: non vi sono fessurazioni che lascino pensare
ad alcun tipo di dissesto.
4.2 – Paramento murario esterno: la facciata si presenta in buone
condizioni a seguite del recente intervento di restauro. Qualche efflorescenza è
però visibile in corrispondenza delle colonne del portale d’ingresso.
4.3 – Elementi decorativi: quelli interni risultano ben conservati, così
come quelli esterni.