Palazzo Sylos Calò
Via dei Mercanti
Particella catastale: 466, foglio 49
Proprietà: Comune di Bitonto
Vincolato con D.M. 2/10/1990
1 – La storia
I1 palazzo Sylos-Calò fa parte dell’inserto rinascimentale bitontino. Frutto di
adattamento ed ampliamento di preesistenze (risalenti ai primi del ‘500),
operato da Giovanni Alfonso Sylos, può considerarsi l’anello di congiunzione tra
il primo e il tardo rinascimento Bitontino.
Il corpo di fabbrica originario presenta un certo adattamento alla situazione
dei luoghi per quanto riguarda l’allineamento alla strada pubblica, mentre più
perfetto e squadrato è il portico interno.
Il primo corpo del Palazzo Sylos fu costruito intorno al 1529 e, dopo una stasi
edilizia di circa mezzo secolo, nel 1583 con la creazione del loggiato, Alfonso
Sylos porta a termine il completamento del palazzo. La famiglia Sylos ha voluto
con quest’opera significare la propria ricchezza e l’amore per l’arte.
Il loggiato si erge su vecchie fabbriche, probabilmente del 1300, che
componevano l’antica Chiesa di Ognissanti. La chiesa, sconsacrata nel 1770, fu
ceduta in enfiteusi dal vescovo Nicola al nobile Francesco Saverio Sylos, che la
trasformò in botteghe.
2 – I caratteri architettonici
Il complesso è formato da tre corpi di fabbrica che si sviluppano attorno ad un
cortile porticato di forma quadrangolare: il primo, a due livelli, su via
Mercanti (espos. Est - Ovest) che si prolunga in un altro corpo di fabbrica a
Nord; il secondo, a due livelli, primo livello ammezzato tra piano terra e primo
piano su via Cimarosa (espos. Nord - Sud) che si prolunga ad "L" su corte San
Leonardo solo sul primo livello; il terrazzo, intero, (espos. Nord – Sud) a tre
livelli. Il corpo di fabbrica interno a tre livelli, contenente anche il vano
scale, va a chiudere il cortile (espos. Est - Ovest).
Un corpo di fabbrica a un livello si affaccia su piazza Cavour (espos. Nord -
Sud): su di esso è poggiato il loggiato. Adiacente a questo (a Sud) c’è un
vecchio terrapieno che, attualmente, è adibito a terrazzo e che permette le
comunicazioni tra il loggiato e il resto dell’edificio.
Il grande portale d’ingresso, di maniera toscana, riecheggia quello del palazzo
Regna; dà direttamente sul cortile porticato ed è costituito da due lesene in
pietra tagliata e da due effigi imperiali sotto il cornicione marcapiano. La
copertura dell’androne ha lo stesso carattere che si riscontra in altri palazzi
bitontini, con volte ribassate con lunette sull’imposta le quali conferiscono
all’insieme un effetto plastico notevole.
Tutti i vani al piano terra presentano volte o a botte o a crociera. Sulla
facciata dl via Mercanti c’è un basso zoccolo in grosse pietre tagliate. Il
primo piano su via Mercanti e via Cimarosa presenta una facciata a conci bugnati
i cui vani finestra sono sempre marcati da cornicioni terminali. Queste due
facciate presentano un cornicione marcapiano e uno terminale sotto le coperture.
All’angolo è collocato, sotto il cornicione, lo stemma dei Sylos. Sulla facciata
principale, ora quasi del tutto trasformata dall’apertura di vani – porte al
piano terreno e da qualche balcone a primo piano, si intuisce la ripartizione e
l’espressione formale tipica del palazzo rinascimentale. Il porticato si poggia
su otto colonne con basamenti e capitelli tutti diversi fra loro ed è coperto da
voltine a crociera rinforzate mediante catene a vista. La sequenza delle colonne
lisce, su basi attiche e capitelli corinzi richiama l’eleganza e l’armonia delle
arcate del 1400 fiorentino, e, forse, un toscano, educato all’opera del
Brunelleschi, fu l’architetto della costruzione. I capitelli delle colonne sono
di fattura molto delicata e danno la sensazione di rifarsi al più puro
Rinascimento.
Di fronte, per chi entra nel palazzo, si trova tutta spostata a sinistra la
scala di distribuzione per gli altri due livelli del palazzo.
Gli ambienti del secondo livello sono tutti collegati fra di loro sia
all’esterno mediante il porticato, sia all’interno mediante aperture a forza o
no. Tutte le volte di questi locali sono finte e la loro struttura è quella
tipica bitontina: struttura lignea, canne, ramoscelli d’ulivo e calce. Sul
terrazzo si trovano una superfetazione recente (‘900), la scaletta attraverso la
quale si accedeva al loggiato e la parte finale di un vano scale (ora murato e
pieno di rifiuti) che doveva originariamente servire da collegamento fra
loggiato e piano terra.
Le coperture sono miste. Le più antiche, presentano coperture a tetto e quelle
più recenti a terrazzo
Il corpo di fabbrica di via Cimarosa presenta una copertura a marsigliesi
sorretta da un struttura lignea; quello su via Mercanti presenta una copertura a
marsigliesi con capriate tipo palladiano; il prolungamento su via Mercanti
capriate triangolo e irrigidimenti di canne, copertura a coppi e canaloni.
In quest’ultimo ci sono tracce evidenti della vecchia copertura in chianche che
deve essere stata, in epoca recente, ricoperta dalla nuova in coppi e canaloni.
La grande loggia del primo piano prospiciente piazza Cavour è senza dubbio uno
dei più significativi avanzi del Rinascimento pugliese: essa crea una
composizione perfetta ed equilibrata sul lato di fondo della piazza venendo da
Porta Baresana. In questa loggia il Rinascimento si afferma nel suo completo
sviluppo e nel pieno dominio del classicismo; il rilievo fine ed accurato della
decorazione e tutta la parte statuaria offrono un pregevole movimento plastico.
3 – I restauri
- Rifacimento del tetto di copertura nel 1989 con sostituzione dei solai
in legno con solai in struttura metallica su progetto dell’Arch. Antonio
Stellaci.
- Ristrutturazione dei locali a piano terra e variazioni di destinazione
d’uso secondo il progetto redatto dagli Ing. Mario Schiavone e Giovanni
Rossiello nel 1989.
- Ricomposizione del loggiato su piazza Cavour nel 1992 mediante il
recupero e l’anastilosi degli elementi conservati negli scantinati del palazzo
secondo il progetto dell’Arch. Ambrosi.
4 – Lo stato di conservazione
4.1 – Elementi strutturali: le strutture di elevazione presentano
problemi statici, soprattutto in alcuni punti ben localizzati: all’angolo tra
via Mercanti e via Cimarosa dove è presente una lunga lesione che si propaga per
tutta l’altezza del fabbricato; lungo tutta la facciata su via Mercanti
(attualmente puntellata); all’interno del fabbricato in diversi punti.
Le murature risultano quasi ovunque impoverite di malta. Molto lesionate
risultano le controsoffittature di tutti i locali del secondo piano, sicuramente
danneggiate dall’infiltrazione d’acqua attraverso le coperture. Queste ultime
sono ovunque molto danneggiate: le coperture sulle fabbrica di via Cimarosa sono
molto infossate e quelle del corpo di fabbrica centrale presentano anche dei
crolli. Su tutte le coperture i coppi sono spesso connessi e c’è una ricca
presenza di vegetazione.
4.2 – Paramento murario esterno: il prospetto su piazza Cavour si
presenta in buone condizioni a seguite del recente intervento di restauro. In
pessime condizioni è invece il prospetto su via Mercanti (attualmente
puntellato) dove la facciata presenta un distacco dell’intonaco livellato più o
meno alla stessa quota e dovuto presumibilmente a problemi di umidità ascendente
dal sottosuolo. I notevoli problemi di umidità e l’incuria hanno permesso la
proliferazione di flora e microflora disseminate un po’ ovunque. Tracce di
umidità ascendente si trovano anche nel cortile, sia sul pavimento che sulla
parte inferiore dei muri. Più gravi sono invece i quadri umidi del primo e
secondo piano, dove le infiltrazioni d’acqua attraverso i tetti sono costanti su
tutte le facciate esterne e su tutti i muri e i controsoffitti all’interno.
4.3 – Elementi decorativi: quelli interni risultano in condizioni
critiche, così come quelli esterni. Un discorso a parte va fatto per gli
elementi architettonici presenti sul prospetto di piazza Cavour, recentemente
restaurati.