OLIO D'OLIVA DELLA TERRA DEGLI ULIVI
Area di produzione: La Provincia di Bari che comprende le seguenti
sottozone: 1) Castel del Monte; 2) Bitonto; 3) Murgia dei Trulli e delle Grotte
Materia prima: Sono presenti diverse varietà di piante di olivo: "Cima di
Bitonto"(sin. "Ogliarola Barese") della zona Conca Barese, la varietà "Coratina"
(sin. "Racioppa di Corato") nella zona del Castel del Monte e la varietà "Cima
di Mola", la più antica delle cultivar dell'area mediterranea, nella zona dei
Trulli e delle Grotte e altre varietà minori
Tecnologia di lavorazione: Si assiste ad una marcata diminuzione degli
impianti tradizionali a beneficio dei continui. Questi per la quasi totalità
sono dotati di vasca di macina per la frangitura delle olive, onde garantire una
migliore qualità dell'olio, con elevata economicità delle lavorazioni in
ambienti igienicamente puliti e controllati
Caratteristiche del prodotto: Dalla varietà Cima di Bitonto si ottiene un
olio di colore giallo oro e caratterizzato da un aroma di fruttato mandorlato,
da un gusto dolce e retrogusto di mandorla con pizzicore tenue. Dalla varietà
Coratina si ottiene un olio di colore giallo verdognolo con forte sapore di
fruttato intenso di oliva e da un gusto piccante livemente amarognolo, con
leggero pizzicore. Infine, dalla varietà Cima di Mola si produce un olio di
colore giallo intenso caratterizzato da un aroma fresco erbaceo e da un gusto
dolcissimo, con retrogusto soave
Cenni storici: L'olio barese ha acquisito un uso alimentare solo alla
fine del '700, mentre prima veniva utilizzato esclusivamente per la produzione
di sapone e per l'illuminazione
Mitica
e tipica produzione locale è quella delle olive (nelle varietà ogliarola
barese o cima di Bitonto, coratina, moraiola o pasàule) e del famoso
olio extra vergine d'oliva Cima di Bitonto, unico nel suo
colore giallo oro, inconfondibile nel suo fruttato mandorlato, rinomato
nelle sue proprietà terapeutiche ed organolettiche: la produzione si attesta
ormai sui 20.000 q. all'anno! Ma oltre l'olivo, simbolo di Bitonto già sulle
monete della Città del III sec. a.C., la tradizione agricola coltiva
intensamente mandorli, viti, ortaggi, grano, mentre nel settore zootecnico è
sviluppato l'allevamento ovino, bovino e di carni bianche. Fiorentissima è
pure l'attività artigianale e della piccola industria capace di imporre sul
mercato nazionale e internazionale soprattutto i prodotti della confezione,
dell'abbigliamento, della meccanica leggera: l'indotto conta oltre 1.200
aziende con ca. 13.000 addetti. La cucina bitontina s'inserisce, con una sua
individualità di odori e sapori, nella grande famiglia della gastronomia
pugliese, custode della semplicità e della genuinità. Come in altre parti
della Regione, anche a Bitonto si possono assaporare pietanze a base di
molluschi e pesce fresco. Tuttavia, la cucina bitontina si distingue
soprattutto per l'uso dovizioso dell'eccezionale olio d'oliva: l'oro giallo di
Bitonto non solo viene utilizzato quotidianamente come condimento
pregiatissimo e saporitissimo nella ciallédde, nelle zuppe colorite di legumi
(fave, ceci, lenticchie, fagioli, piselli, cicerchie) e nei primi piatti a
base di fresche verdure (strascenèute che rè cioìme de rèupe; cioìme che rè
maccarìune e la meddoiche rósse; favétteecequàire), ma costituisce uno degli
ingredienti più importanti per la preparazione di alcuni prodotti tipici come
i taralli olio e pepe, rè picciuatédde (ritagli di farina, olio e pepe), rè
carteddèute (roselline di pasta frolla ricoperte di sciroppo di fico), la
focaccia di patate. Di Bitonto sono noti ed apprezzati anche i dolci: alcuni
sono preparati con la ricotta della Murgia e con la pasta frolla (i bocconotti
e la pizza di ricotta); altri sono a
base di mandorle tostate e sciroppo di fico (i mostaccioli e rè sasanìidde,
sorta di pan pepato); altri ancora sono fatti interamente di pasta reale,
l'amabile mistura di mandorle pestate, zucchero, bianco d'uovo montato e
farina. Da non dimenticare è il vino rosso nostrano, da! robusto aroma secco o
frizzante, prodotto artigianalmente dai contadini stessi jnde a rè ceddèure
(nella cantine delle magioni). I locali tipici e le trattorie (anche diffusi
nel vasto territorio murgiano, talora recuperando jazzi e masserie), i forni a
legna e le botteghe di dolciai custodiscono l'arte semplice di una cucina
genuina, che profuma di natura e di cultura mediterranea.
Propieta' Medicamentose
L'uso dell'olio di oliva come terapeutico
L'olio di oliva viene usato come sostanza terapeutica sin
dal XII secolo.
Hildegard von Bingen (1098-1179) parla di cause e malattie che possono essere
curate con l'olio di oliva. Fu una badessa tedesca che per prima, come
"dottoressa", si occupò dei trattamenti naturali anche con olio di oliva, e
scrisse quanto segue:
"L'olio che viene ricavato dall'ulivo non serve a nulla se viene ingerito,
perché causa nausea e rende il cibo pesante; viene invece utilizzato come
medicinale".
Hildegard von Bingen dovrebbe riesaminare oggi molte delle sue opinioni.
Oggi si sa che l'olio per la sua tollerabilità e per la sua purezza fa molto
bene.
Il grasso, assorbito dal corpo tramite l'alimentazione, ha diverse funzioni da
svolgere nell'organismo:
- formazione della linfa (sintesi degli anticorpi, difesa immunitaria);
- in basse quantità costituisce elemento di sintesi di molteplici organi e
sistemi (pelle, cervello, sintesi degli ormoni, funzioni cellulari);
- stabilizzatore dell'anatomia topografica;
- cuscino elastico contro le sollecitazioni del corpo,
- riduzione dell'attrito (articolazioni, bulbo oculare);
- protezione termica del corpo;
- protezione cutanea (mantenimento dell'elasticità della pelle al calore,
protezione solare).
Dalle funzioni qui elencate si può notare quanto importante sia una corretta
quantità di olio d'oliva per il corpo umano.
Perché il corpo possa adempiere ai suddetti compiti è importante rifornirlo
con grasso o olio che nella sua struttura sia puro e neutro e non contenga
colesterolo. "Solo olio extravergine di oliva viene usato come medicinale".
Nell'organismo l'olio, atto a rifornire ossigeno e calore, è in grado di
assorbire
acqua diventando così ricettivo. Questa è l'idrolisi.
Esistono le seguenti modalità d'impiego, dell'olio di oliva, sia puro che
arricchito con erbe:
- olio di iperico: come calmante delle alterazioni del sistema nervoso
(preparato con una miscela di fiori e foglie di iperico con olio di oliva);
- olio di verbasco: come espettorante e antinfiammatorio (preparato con foglie
di verbasco mescolate a olio di oliva;
- olio di rosmarino: efficace per la circolazione sanguigna (ottenuto da
piccoli ramoscelli di rosmarino, immersi in olio di oliva, in rapporto di uno
a cinque);
- olio di maggiorana: agisce come stimolatore della secrezione gastrica, come
sedativo e come calmante per dolori di stomaco e reumatismi (si ottiene
mescolando foglie di maggiorana in olio di oliva);
- olio di finocchio: agisce come espettorante e mucolitico (il frutto del
finocchio viene tritato e messo in 1/2 litro di olio di oliva per 8/10
giorni);
- olio di gemma di melo: aiuta la circolazione ematica, contro mal di testa e
emicranie (ottenuto con fiori di gemma di melo in olio di oliva in rapporto
uno a tre);
- olio di violetta: i fiori di viola vengono pressati e mischiati con olio di
oliva in rapporto uno a tre, viene fatto bollire per 3 minuti e raffreddato
viene utilizzato per curare malattie della pelle, dei bronchi e degli occhi;
- olio di assenzio: aumenta le difese dell'organismo, agisce da espettorante e
mucolitico (il succo di assenzio e l'olio di oliva vengono miscelati in
rapporto uno a quattro);
- olio di ricino: stimola la fuoriuscita delle materie tossiche dalla pelle,
lassativo (ottenuto mescolando parti uguali di olio di oliva e olio di
ricino).
Bisogna tenere in considerazione anche l'azione preventiva dell'olio di oliva
contro gli infarti; l'acido linoleico contenuto nell'olio di oliva riduce la
coagulabilità del sangue nelle arterie e nelle vene.
Come purgante vengono usati clisteri di olio di oliva miscelato ad acqua.
L'uso esterno dell'olio di oliva è molto più vasto dell'uso interno.
Può essere usato per ammorbidire i tessuti ulcerati o supporati.
Per alleviare la tensione dei tessuti si distende un telo di lino imbevuto di
olio di oliva sulla ferita, per diverse volte.
Per pelli secche e squamose può essere usato come olio da bagno, infatti, il
caldo dell'acqua fa assorbire bene l'olio alla pelle che diventa più elastica.
Frizionare frequentemente le articolazioni, specialmente della colonna
vertebrale, contro i dolori articolari.
Anche la forfora può essere curata con periodiche applicazioni dell'olio di
oliva su tutto il cuoio capelluto.
L'uso dell'olio è stato radicato in medicina fin dai tempi più antichi, sia
come sostanza fondamentale per farmaci o come preparato per applicazioni
esterne
periodicamente aggiornato, prevede controlli particolareggiati sugli oli di
oliva confezionati e immessi sul mercato. Fino a qualche tempo fa la
classificazione degli oli vergini di oliva si basava essenzialmente sul grado di
acidità, senza prendere in considerazione la componente organolettica.
Attualmente un olio di oliva per avere la classificazione di olio extra vergine
viene sottoposto al cosiddetto "panel-test" condotto da un gruppo di
assaggiatori, i quali verificano l'eventuale presenza di difetti organolettici,
valutano i pregi ed esprimono una valutazione in termini numerici che
contribuisce in modo determinante alla classificazione degli oli. Per oli
vergini di oliva si intendono gli oli ottenuti dal frutto dell'olivo soltanto
mediante processi meccanici o altri processi fisici e che non hanno subito alcun
trattamento diverso dal lavaggio, , dalla torchiatura o centrifugazione, dalla
decantazione e dalla filtrazione e vengono classificati in: Olio extra vergine
di oliva - olio dal gusto assolutamente perfetto, la cui acidità espressa in
acido oleico non può eccedere l'1%; Olio vergine di oliva - olio dal gusto buono
ma non perfetto, la cui acidità non può eccedere il 2%; Olio di oliva vergine
lampante - olio che evidenzia notevoli difetti organolettici , la cui acidità
risulta essere superiore al 3,3% ed è destinato alla raffinazione.