PERSONAGGI ILLUSTRI

Tommaso Traetta (musicista - Bitonto 1727 / Venezia 1779)
Nasce a Bitonto il 30 marzo 1727, da Filippo ed Anna Teresa Piacente e viene battezzato nella Cattedrale di Bitonto il 3 aprile successivo.
Fin dall’infanzia Tommaso Traetta manifesta un incredibile interesse nei confronti della musica e del suo studio, tanto che dopo i primi insegnamenti musicali ricevuti nella sua città da maestri locali, si reca a Napoli e, appena undicenne, viene ammesso al Conservatorio di Santa Maria di Loreto, dove ha come maestri il Durante ed il Leo. Uscito dal Conservatorio nel 1748, ormai ventenne, si dedica all’insegnamento del canto nelle chiese e nei conventi napoletani, componendo anche messe, vesperi, litanie, e mottetti, dai quali traspare chiaramente il suo grande talento musicale.
Ma il successo più clamoroso ed eclatante del Traetta arriva nel 1750 quando, al Teatro San Carlo di Napoli, viene rappresentato il suo “Farnace”, vero e proprio battesimo dell’artista accolto con entusiasmo dal pubblico. Da qui inizia la lunga serie dei suoi trionfi artistici.
Infatti, poco dopo, gli viene commissionata la composizione di altre sei opere, serie e buffe, tra cui, per il Teatro Alberti di Roma l’”Ezio” messo in scena nel 1754 e altre opere quali “Le nozze contrastate” e “Il Buovo d’Antona” rappresentato quest’ultimo a Firenze nel 1756.
Tra tutte le città d’Italia che si contendono l’artista in questi anni per poterne apprezzare i componimenti, da Venezia a Genova fino a Torino, Parma è quella che avrà più fortuna, grazie al Duca regnante che fregia il Traetta del titolo di Maestro di Cappella della Corte Ducale, affidandogli così l’incarico di insegnare il canto alle duchessine.
Diverse quindi sono le occasioni per confermare le proprie doti di compositore, specialmente nel 1759 con la messa in scena de l’ “Ippolita ed Aricia”, replicata nel 1765 in occasione delle nozze dell’Infanta di Parma con il Principe delle Asturie.
È questo il momento in cui Tommaso Traetta acquista notevole fama anche a livello mondiale. Da Vienna, dove con l’”Ifigenia” riscuote notevole successo, passa a Venezia a dirigere fino al 1768 il Conservatorio dell’Ospedaletto dal quale, chiamato alla corte di Caterina II di Russia, parte alla volta di Pietroburgo a sostituirvi il Galluppi e vi si trattiene per sette anni, affascinando la Zarina con i suoi componimenti quali l’ “Olimpiade” e l’ “Antigone”.
Tommaso Traetta

Forse a causa del rigidissimo clima russo, il suo già fragile stato di salute peggiora e, lasciato andare a malincuore dalla Corte di Pietroburgo, l’artista ripiega su Londra nella speranza di rigenerarsi ma, almeno dal punto di vista musicale, la risposta del pubblico non è certo delle migliori. Ritenendosi vittima ingiustificata delle critiche ricevute in terra straniera, ritorna in Italia nella speranza di ritrovare una forma fisica che gli consenta di riprendere a pieno titolo la sua attività musicale.
Le ultime note del grande genio drammatico, precursore del Glück e da molti riconosciuto come il vero riformatore del melodramma moderno, risuonano a Napoli e Venezia al termine di una vita dedicata alla musica con straordinaria potenza creativa.
Tommaso Traetta muore a Venezia il 6 aprile 1779 e viene sepolto presso la Chiesa di Santa Maria Assunta, annessa a quella che oggi è la Casa di Ricovero detta Ospedaletto. Di recente i suoi resti mortali sono stati traslati nella cripta della Cattedrale di Bitonto.
Giordano Vitale (matematico italiano - Bitonto 1633 / 1711)
Le cronache del tempo narrano di un personaggio di carattere violento che, costretto a rifugiarsi a Venezia in seguito ad un delitto compiuto nei confronti di uno dei suoi cognati, si imbarca per una spedizione contro i Turchi. Al suo rientro in terra ferma, e diventato nel frattempo segretario dell’Ammiragliato veneto, si trasferisce a Roma ed inizia ad applicarsi allo studio della matematica.
È il matematico della regina Maria Cristina di Svezia e successivamente insegnante all’accademia di Belle Arti creata da Luigi XIV, nonché professore al collegio della Sapienza.
I suoi studi sono quasi esclusivamente dedicati all’interesse scientifico riposto nelle opere di Euclide, tanto da pubblicare un “ Euclide Restituito” nel 1680, molto importante nelle ricerche avvenute successivamente sull’argomento. I suoi studi, improntati alla deduzione del postulato delle parallele in Euclide dalle precedenti proposizioni degli Elementi, rivestono molta importanza dal punto di vista critico e storico: rappresentano infatti i primi contributi ad un complesso sistema di ricerche portato a termine solo nel secolo XIX.